War Blaze
I mondi: Underfire, Tales, Meridian, Rodshine [+ Echelon la fortezza al centro dell'infinito]Protagonisti: Shaon, Elyon, Silmaril, Errian, Blank, Elven, Cassidy e Moshù, Dubbhe.Re e regine dei mondi: Achen [Underfire], Nuil [Tales], Elyon [Meridian], Irwain [Rodshine] [+ l'oracolo di Echelon]Antagonisti: Cleberte, Sorrow e infine Seen [entità maligna]Introduzione:C'è un tipo di vento che ignora la presenza del male ma solo il bene può placarlo.
Spira aria di guerra tra i quattro mondi paralleli: Underfire, Tales, Meridian e Rodshine. Echelon, la fortezza che controlla l'equilibrio di questi quattro mondi è ormai decisa a chiedere soccorso poichè non sa controllare la rivolta. Otto ragazzi provenienti da questi pianeti lotteranno per stabilire la pace. Shaon ed Elyon provengono da Rodshine un mondo popolato da umani e da tante altre strane specie, Errian e Cassidy, fratello e sorella, insieme al suo animaletto Moshù, provengono da Meridian, la terra degli elfi, dove tutto è eterno. Blank e Silmaril provengono invece da Tales, il mondo marino. Infine c'è Dubbhe che proviene da Underfire, il mondo delle fiamme, dei demoni e dei maghi neri. Scopriranno di essere destinati a una spedizione millenaria: ristabilire l'equilibrio tra i mondi. Dovranno affrontare mille peripezie e nemici molto forti, tra odio, amore e amicizia. La forza del coraggio darà il via a una lotta senza tregua, alla nascita di grandissimi valori e ad innumerevoli avventure.. Capitolo II quattro mondi
Il suono di passi veloci risuonava nel corridoio che porta nella sala del silenzio della fortezza di Echelon, un luogo al centro dell'infinito. Questi passi rompevano la quiete che regnava in quel luogo. Una strana creatura correva lungo il corridoio, il suo viso non era sereno, anzi, era regnato da una situazione preoccupante. La sua mano squamosa di un colore verde smeraldo sfiorò la porta che si aprì rivelando una figura alquanto insolita nell'aspetto. Quest ultimo individuo, seduto su uno sgabello sospeso nell'aria, indossava un abito che copriva completamente il corpo lasciando scoperta sola la testa calva con un tatuaggio dalla forma sferica. Sul suo viso, con i suoi profondi occhi verdi, si leggeva un'espressione di sorpresa per la presenza della strana creatura. Lo riconobbe subito -Gidon!- esclamò -qual buon vento ti porta ad Echelon, amico mio?- disse senza nemmeno voltarsi come se riuscisse e vedere da dietro la nuca.
-Signore, ho un messaggio importante da riferirvi.- disse quella figura che sembrava essere il messaggero -purtroppo tra i quattro regni paralleli è scoppiata una rivolta incontrollabile! Meridian ha appena perso la sua regina, sembra sia stata uccisa da qualcuno e ora le creature hanno perso il controllo, accusano le persone di Underfire perchè secondo loro il re Achen ha contattato qualcuno per l'uccisione. In più la stessa Underfire ha dichiarato guerra a Tales perchè vuole impadronirsi delle sue terre..questa ha chiesto soccorso a Rodshine che era già alleata di Meridian e insomma, i mondi sembrano in una confusione totale. Oracolo provvedete, vi supplico. La gente del mio popolo non vuole una guerra. Vogliamo vivere in pace come abbiamo sempre fatto...- raccontò Gidon.
-E' una condizione molto difficile..non era mai capitato che tutti e quattro i mondi cadessero in una simile catastrofe..-
-Signore è tutta colpa di Underfire!! E' sempre spietata! Oh..signore bisogna fare qualcosa..!!- prese a dire Gidon dimenticando che l'oracolo aveva cominciato a parlare.
-Gi..Gidon..chiamerò in consiglio la congrega e deciderò sul da farsi- disse il signore della fortezza -ora puoi andare-.
Gidon rimase immobile, aveva il corpo tremolante e un qualcosa lo spingeva a restare. Forse il troppo desiderio di sapere cosa avrebbe deciso la congrega dei saggi ma preferì non esitare e così fece un profondo inchino e si voltò, senza dire una parola, incamminandosi verso l'uscita della stanza.
Scendendo dallo sgabello volante, l'oracolo si diresse verso un tavolino sospeso nell'aria dove erano posati una brocca d'acqua e un bicchiere di vetro. Egli versò dell'acqua nel bicchiere e bevve un sorso. -Igiard..- sussurrò.
Una figura uscì da un angolo buio come se fosse uscita dal nulla. Anche questa portava un lungo vestito come l'oracolo ma a sua differenza aveva un viso rugoso con spesse sopracciglia ornato da una lunga barba argentea e da lunghi capelli dello stesso colore. -Si, oracolo. Avverto subito la congrega- disse quest ultimo dirigendosi verso il corridoio dal pavimento lucido e bianco.
L'oracolo si guardò intorno, era tutto estremamente taciturno. Echelon era sempre stato un luogo isolato e monotono ed era difficile starci. Ma ormai l'abitudine e gli anni avevano creato radici in quel posto lucente. Anni di riflessioni e decisioni. Persino l'oracolo trovava difficile ciò che faceva. A differenza di Echelon, gli altri mondi erano pieni di vita. Lì regnava qualsiasi sentimento possibile e la vita trascorreva molto più movimentata a differnza della fortezza, nella quale i giorni sembravano non finissero mai. Ognuno aveva le proprie abitudini e ognuno aveva la propria storia. Underfire era il mondo del fuoco, dove regnavano esseri strani e demoni, alcuni buoni altri molto maligni. Lì risiedevano da sempre i maghi neri e i guerrieri acron che combattevano nelle guerre. Underfire non era mai stato un mondo tranquillo ma era sempre
animato dal desiderio di guerra e distruzione. Era regnato da Achen ed era sempre stato in contrasto con il mondo del segno opposto, il mondo dell'acqua, Tales, abitato da esseri marini. Di Tales era conosciuta molto la magia bianca capace di curare le ferite più profonde. Ma lì c'erano anche dei valorosi combattenti sempre pronti a difendere il proprio popolo e la loro regina Nuil. Molto a contatto con Teles era Meridian, la terra degli elfi e degli invocatori, delle fate e dei folletti bianchi. Meridian era sempre stato un mondo colorato e fiabesco. Infine c'era Rodshine, il mondo di esseri umani e di creature insolite ed era regnato dal re Irwain.
L'oracolo oltrepassò la stanza attraversando uno specchio d'acqua e quando giunse sotto l'arco del portone della stanza, Igiard fece ritorno. -Oracolo, la congrega è pronta ad attendervi- disse quest ultimo.
-Bene, grazie Igiard- disse l'oracolo incamminandosi per il corridoio. Aveva lo sguardo rivolto in alto mentre attraversava le tante porte rette da colonne biancastre con figure maestose di creature e di simboli strani che avevano fatto la storia della fortezza. Il tetto era trasparente ornato da cornici sempre di colore bianco che facevano da spessore tra un vetro e un altro. Dopo pochi minuti arrivò all'entrata della porta. Si sentiva uno strano mormorio di voci, ma proprio quando l'oracolo sfiorò la porta rivelandosi nella stanza, i saggi della congrega smisero di parlare e da allora regnò il silenzio. Era come se un direttore d'orchestra aveva cessato di gesticolare per porre fine alle musiche. Tacquero completamente tutti, l'oracolo stava per parlare.
Ovviamente continuerò a scriverlo^^ per ora ho postato questa parte!! Spero vi piaccia =) fatemi sapere!!
nuiii!!!!
