Dopo tante "pressioni", ecco che viene pubblicato un altro mistero... questa volta UFO su Roswell
Il "caso Roswell" è il più importante e documentato incidente di UFO dell'era moderna. Se la sua esatta datazione e ancora incerta, collocandosi comunque fra il 2 ed il 4 di Luglio 1947, certi sono i luoghi, gli avvenimenti ed i protagonisti che li vissero in prima persona. Tutto questo, nonostante sul caso il Pentagono abbia all'epoca deciso di calare una pesante coltre di silenzio, ufficialmente mantenuta sino ad oggi. Così, durante i primi dieci giorni di quel luglio ormai lontano, il "caso Roswell" finì sulle pagine di tutti i principali giornali del mondo, per poi essere dimenticato. E solo da un quindicennio e stato "ufficiosamente" riaperto da uno stuolo di ricercatori che ne hanno ripercorso millimetricamente i fatti, giungendo alla conclusione che l'incidente accadde realmente e che il Governo statunitense lo mise a tacere, come è stato, nel corso degli anni, per la maggioranza dei testimoni che vi furono direttamente coinvolti.
La cittadina di Roswell in Nuovo Messico aveva nel 1947 un indiscutibile primato strategico: ospitava nelle vicinanze una base aerea dell'Esercito Americano, nel cui perimetro era stanziato il 509 Gruppo Bombardieri, l'unico gruppo da bombardamento al mondo armato con ordigni nucleari, gli stessi che due anni prima avevano posto termine, con Hiroshima e Nagasaki, alla II Guerra Mondiale. Il "caso" nasce il 2 luglio - durante il fine settimana festivo del 4, giorno dell'Indipendenza statunitense - quando il Sig. Dan Wilmot e sua moglie osservano verso le 21.50 un oggetto luminoso discoidale sfrecciare in direzione della località di Corona. Nella notte scoppia un violento temporale, il cielo è coperto, a tratti illuminato da bagliori e squassato dai tuoni. E' in quelle ore, prima dell'alba del 3 luglio che, probabilmente, avviene l'incidente: un UFO (alcuni ricercatori sostengono la tesi di due oggetti coinvolti), per cause mai accertate, precipita nel deserto.
Lo sceriffo del luogo e "un uomo in abiti borghesi", sicuramente un militare, andarono sul luogo del ritrovamento e raccolsero quello che rimaneva del "disco". Il materiale pesava meno di tre chilogrammi ed era presente una gran quantità di nastro adesivo sul quale erano stampati dei fiori. Brazel aveva in passato recuperato due palloni sonda nel suo ranch ed era sicuro che quello appena ritrovato non era un oggetto di quel tipo.
Il 9 luglio sul Fort Worth Morning Star-Telegram veniva riportato un articolo di James Bond Johnson il quale riferiva che il sergente maggiore Irving Newton, della stazione meteorologica della base aerea di Forth Worth, aveva identificato l'oggetto rinvenuto come un pallone ray wind, usato per determinare la direzione e la velocità dei venti in alta quota. Le foto scattate da Johnson ritraevano il giovane ufficiale meteorologo che sorreggeva i detriti del pallone recuperato, il quale non sarebbe stato immediatamente riconosciuto perché ignoto al personale della base di Roswell.
A partire da quel momento, il caso Roswell venne dimenticato fino a che due ufologi americani, Stanton Friedman e William Moore, non lo riportarono all'attenzione dei media. I due, dopo aver raccolto una gran quantità di dati e avere intervistato circa sessanta persone collegate in un modo o nell'altro con il caso, pubblicarono nel 1980 il libro The Roswell Incident (pubblicato in Italia con il titolo Accadde a Roswell), contenente i dettagli sul caso.
Ne risultò che molti dei coinvolti, militari e civili che avevano partecipato alle smentite dell'esercito, erano i primi che non credevano alla versione dei palloni sonda. Molti affermavano che i rottami ritrovati quel giorno di luglio non erano "di questo mondo" e che l'esercito semplicemente voleva mantenere tutto segreto.
Ovviamente, mancavano le prove. Ma se esseri alieni erano davvero giunti sulla Terra, c’erano sicuramente, custoditi da qualche parte, le foto e i filmati girati dai militari. Ray Santilli, un musicista e produttore video inglese, ne ricevette per posta uno nel 1990: era nientemeno che quello dell’autopsia di un alieno. Il filmato in bianco e nero fu proiettato al Museum of London e in altri 30 paesi, ed è ancora visibile online su YouTube. Il filmato originale mostrava anche alcuni pezzi dei detriti, con tanto di geroglifici e strani pannelli di comando. La prova che mancava?
L’Air Force sicuramente prese sul serio il clamore sollevato dal filmato di Santilli, lo definì un falso, e - a decine di anni di distanza - ammise che qualcosa che sembrava un corpo era stato effettivamente portato via da Roswell nel 1947: si trattava di manichini, usati per l’esperimento con il pallone sonda. Tutti gli annunci che riguardano l’incidente sono sempre stati seguiti da una puntuale smentita, e il film dell’autopsia non poteva fare eccezione. Il 4 aprile del 2006, in una intervista televisiva su Sky, Santilli ammise di avere falsificato il filmato, ma lo fece in un modo del tutto strano. Raccontò di avere ricevuto il film, di averlo visto ma di averlo irrimediabilmente rovinato per incuria. Decise allora di rigirarlo con alcuni amici, utilizzando un manichino, sulla base di quello che ricordava e conservando solo alcuni frammenti del filmato originale che si erano salvati. Una smentita a metà, che non ha convinto gli ufologi, tutti sicuri che le fasi dell’autopsia, per come si vedono nel film, non possono essere state eseguite che da medici esperti.
Se ne verrà mai a capo? Ma soprattutto, VOI che ne pensate? Credete a questa storia e all'esistenza aliena?