Titolo : The Black Museum Springald
Autore : Kazuhiro Fujita
Anno di pubblicazione in Italia : 2009
Genere : shonen, storico, fantastico
Casa Editrice Italiana : GP Pubblishing
Formato : 17x11 b/n e colori 250 pag
Prezzo : 6.90 euro
Nella Londra della prima metà dell'800 si aggira uno strano essere che salta di palazzo in palazzo con delle gambe che sembrano fatte con le molle, viene chiamato dai giornali "Spring Heel Jack" o meglio ancora "Jack il saltatore". Questo individuo assale le donne indifese strappandoli i vestiti e strizzandoli i seni per poi farle svenire dalla paura. L'ispettore Rockenfield si occupa del caso e dopo 3 anni che "Jumping Jack" è scomparso, lo ritrova ma questa volta ammazza le donne. Cos'è successo all'uomo che si cela dietro la maschera di "Jack il saltatore" ?Dopo tanta e tanta attesa finalmente uno dei mangaka più bravi del mondo ha fatto ritorno con una breve storia tratta da leggende metropolitane provenienti dalla Londra dell'800. Il manga si divide in due storie, nelle prima la storia inizia dal Black Museum (luogo dove vengono raccolti tutti gli effetti personali dei criminali arrestati) e tratta più propriamente di Springald, al tempo noto mostro londinese. Nella seconda storia i protagonisti sono due ragazzini, Arthur e Juliet, quest'ultima si reca nella casa del ragazzo perché è venuta a sapere che nella sua abitazione ci sono i resti del fantomatico Jack, la ragazza se ne vuole appropriare perché le servono per vendicarsi di una persona, quindi per recuperarli costringe il ragazzo a seguirla... Il tutto è egregiamente condito da intramezzi di uno scrittore giapponese, in cui vengono spiegati vicende e misteri della Londra Vittoriana.
Sebbene il talento di Fujita si esprima al meglio nelle saghe lunghe, in questo volume traspaiono tutti i temi e le figure care al maestro: l'amore, il coraggio e la giustizia come veri ideali che muovono gli uomini a cambiare e lottare, tematiche anche adulte accostate a siparietti molto divertenti, una predilizione naturale per i protagonisti bambini. Sebbene la trama sia abbastanza lineare, tanto che si arriva al finale senza troppi colpi di scena, la narrazione sapiente e un'atmosfera darkeggiante rendono la lettura scorrevole e piacevole. I vari personaggi sono inoltre quasi un richiamo alle opere precedenti di Fujita: l'ispettore Rockenfield ricorda molto il Narumi di Karakuri Circus, sia per design che per carattere, così come il giovane Arthur somiglia a Masaru, mentre il marchese Strad ricorda per certi versi Hyo.
Per quanto riguarda il disegno, sebbene il tratto grezzo di Fujita possa in alcuni far storcere il naso (ma costoro non sanno quel che fanno ^^), è perfetto sia per rappresentare i combattimenti più crudi e violenti sia per le scene più divertenti, un tipo di disegno molto portato a rappresentare le emozioni dei vari personaggi. Inoltre tutte le tavole sono stracolme di sfondi molto dettagliati, ottimi per far sentire il lettore parte di una storia "concreta".
Una menzione a parte deve essere fatta per l'edizione della GP: un'edizione essenzialmente nella media, arricchita da una copertina leggermente laminata d'oro e dalle prime pagine a colori, ma non certo esaltata dalla consistenza e dal colore giallastro delle pagine. Errore grave, poi, una pagina è stata ingrandita oltremodo e tagliata, dimeticandosi persino dei balloon al suo interno.
Nel panoroma ATTUALE dei manga d'azione pubblicati in Italia, questo Black Museum Springald è un capolavoro.
In tempi di Guerrieri Alchemici, 666 satani, orrori shonen usciti direttamente esumati dalla Star, Brave questocapodimin..., roba come Springald va chiusa in cassaforte e conservata gelosamente. E a breve arriverà per la Jpop Moonlight Act!
VOTO: 8,5